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Tivù, Michele Merlo


''Nascono le canzoni e non è un caso, nascono dove ci sei te.''




Michele Merlo mi piace perché è spontaneo e non è mai forzato. Sembra dire sempre esattamente solo quello che vorrebbe. Mi piace perché provo un amore incondizionato per la semplicità. Non credo che ci sia bisogno di grandi sforzi, sapete, se uno è artista non deve fare l'artista, perché lo è e basta. Ecco, è una condizione esistenziale, è una cosa che sei e che senti e che spesso fa pure male. Anzi, secondo me sempre. E non c'entrano niente i vestiti che porti, quante mani stringi, come vieni in foto, e nemmeno i numeri.

Michele Merlo mi piace per la stessa ragione per cui qualcuno lo definirebbe banale: usa parole semplici. Ma la semplicità e la banalità sono due concetti diversi. Niente di puro e autentico è mai banale. Arriva al cuore quello che parte dal cuore e, se posso dire, se non arriva al cuore allora dovresti semplicemente cambiare mestiere.

Tutto questo per dire che ciò che separa un artista da qualcuno che scrive è una roba che hai nello stomaco e che la gente ti vede negli occhi: qualcuno la definirebbe malinconia, qualcuno amore per la vita, qualcuno passione, qualcun altro ancora addirittura angoscia esistenziale, ma si tratta soltanto di una semplice scintilla, qualcosa che hai oppure invece che non hai. Michele Merlo ce l'ha.

Questa canzone è secondo me il suo lavoro migliore finora. Per quanto 'Tutto per me' m'abbia fatto sorridere fino a sentirmi fragile, per quanto 'Mare' mi abbia fatto perdere tra le onde dei miei stessi sbagli e per quanto 'Non mi manchi più' abbia dentro le parole che delineano una consapevolezza che abbiamo solo quando possiamo oltre l'inferno, che passa tutto, passa anche l'inferno.


Tivù mi piace perché tocca alcune corde che.. perché diventa mia in meno di un secondo.


\Hai più sentito parlare di me?

Che sono stato anche in tv e a te non te ne frega niente.\


L'altro giorno ho letto questo post di Mecna che nella descrizione diceva 'Le canzoni le dedichiamo sempre a chi non se le merita.'

A volte penso che sia davvero una prerogativa degli artisti, farsi spezzare il cuore per sentirsi vivi.

\E tu sei stronza pure senza di me.\

Dice così, Merlo, e mi riporta a qualche tempo fa. Mi fa ricordare cos'è successo l'ultima volta che mi sono innamorata della persona sbagliata. Oh, pure io 'non ci ho capito più niente' e sono nate le poesie, un po' per caso, sotto le stelle, sotto gli ombrelloni, come le affissioni.

Merlo con questa canzone mi riporta lì. Mi fa ripensare ad una frase dei The Zen Circus: 'Ti dicono bravo, bravo, sei speciale, ma quanto sei bravo, sei un portento, sei geniale, ma finché non te lo dice lui o non te lo dice lei.. non conta.'

E la mia riflessione è: Non importa chi diventi, l'amore ti riporta allo stato primordiale, perché non importa nemmeno andare a cantare le tue canzoni in tivù, ci sarà sempre qualcuno che non si accorgerà chi sei e proprio quel qualcuno sarà sempre l'unica persona che vorresti lo facesse. Forse proprio perché non lo fa, chissà. O forse soltanto perché è così. Forse soltanto perché non scegli a chi dedicare le canzoni, perché le canzoni capitano, perché le canzoni nascono per caso, con romanticismo e distrazione, con il cuore rotto da mettere in mostra, come le affissioni.

E le parole scorrono, corrono, vanno avanti e indietro ma cominciano dall'inizio, da quel momento raccontato così semplicemente, quella stupida volta in cui gli occhi diventano enormi perché 'ti sei tolta le scarpe e ti sei messa a ballare, e non capivo più niente'

perché vogliamo sentirci persi, perché qualche volta vogliono sentirci solamente vivi davvero, perché qualche volta all'apatia più totale preferiamo il dolore se è preceduto o se si mischia ad emozioni forti, quelle che ti fanno scrivere, quelle che ti fanno vivere, quelle che sono piene di cose, belle e brutte, ma di sicuro non vuote.

Perché a certe persone va bene tutto, tranne che il vuoto.

Perché a certe persone va bene tutto, il dramma è solo ogni giorno in cui non succede niente.


Non ho più scritto nulla, senza di te.
Perché non sono niente.











Marzia.

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