\ E' colpa delle regole, io non le ho mai indossate.
E ho vissuto con il peso di maestre e poi psicologi, dicevano 'Su, cerca di non essere sbadato, che la vita poi non torna e se ti perdi sei fregato.' \
Caro Niccolò, io sono come te. E' quello che pensi alla fine di questa canzone. E' quello che pensi ascoltandola. E' quello che pensi mentre la canti in macchina, in sette, a pompare i Tuoi dischi.
Caro Niccolò io sono come te perché le regole non le ho mai indossate. Quando qualcuno tentava di dirmi che cosa dovevo fare, oh, era ovvio che facessi il contrario, esattamente il contrario di quello che mi veniva detto. E sono cresciuta sbadata, con il peso delle maestre che mi dicevano 'oh, svegliati, con questa faccia pallida, che il mondo là fuori è cattivo, è spietato. ', con il peso degli psicologi che mi dicevano 'se stai sempre con la testa tra le nuvole non potrai mai sapere che cos'è la vita vera.' Che poi che cos'è la vita vera, Niccolò?
Non è forse un miscuglio tra sogni e realtà dove i sogni sono il 70% di quello che vivi, perlomeno per noi sognatori? Che poi i sogni ti fottono, certo che ti fottono, perché è colpa delle favole se io adesso mi innamoro in un privé e dentro a due occhi immagino un mondo che non c'è. E' colpa delle favole se ricopro le persone di aspettative che puntualmente vengono deluse perché 'mi illudo che la gente sia di più di quel che è.'
Caro Niccolò io sono come te perché il mondo lo digerisco ancora ingoiando antidepressivi a forma di sogni. Perché ancora dico sempre che non è mai colpa mia, che quando il mondo lo senti troppo per forza devi rifugiarti nelle favole.
\ E se di notte sogno poco, di giorno sognerò di più.\
Io sono come te perché la realtà non è mai all'altezza tranne che qualche volta, quando l'amore prende il posto dei sogni e mi riempie il cuore e la testa, quando i due occhi che vedo quando chiudo gli occhi mi guardano davvero, grandi, immensi, per poi scoprire che nemmeno l'amore è mai una favola. Non è vero?
Questa canzone è per i sognatori e uccide i sognatori perché li costringe a vedere la realtà. E la realtà è che sognare rende la vita vera un po' meno bella, perché non è mai all'altezza di come la sognavi. E allora la soluzione qual è? Forse smetterla di sognare? Di stare sempre tra le nuvole? Di credere che ci possa essere qualcosa di più bello? Di essere sempre altrove?
O forse la soluzione è preservarsi, contenere nella tasca tutti i sogni, conservare lo sguardo romantico, non adattarsi, non diventare come gli altri..
Perché è colpa delle favole se io so comunque ancora emozionarmi.
\Giusy p
Commentaires