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Immagine del redattoreMarzia Sicignano

2020.

Quest’anno avrò sorriso almeno due milioni di volte per la metà di queste ero felice davvero, forse anche meno per il resto ho sorriso perché beh, come dire, dovevo. Quest’anno ho pianto tre milioni di lacrime qualche volta sola nel letto, raramente in luogo pubblico ho sentito quattro concerti e centomila canzoni ho preso venti aerei e centoventi treni, ho guardato il cielo duecentomila volte, ho bevuto cento birre ho fumato troppe sigarette. Quest’anno ho spezzato il cuore di qualcuno e poi, di ritorno, qualcuno ha spezzato il mio sono partita per dimenticare, non ha funzionato sono tornata e non volevo più dimenticare, e questa volta ha funzionato forse perché tutto quello che non è spontaneo non funziona mai, lo sai se forzi una cosa non va mai come vuoi e infatti quest’anno mi sono innamorata e ci ho messo tutta la forza che avevo volevo solo una cosa e ho lottato per averla e ho sbattuto la testa contro il muro ottantamila volte e non ha funzionato perché l’amore è leggero. Perché l’amore è spontaneo perché l’amore è come vuole non come vuoi tu. Quest’anno ho imparato che l’amore finisce anche quando è stato forte che non so dire ‘non ti amo più’ che vedere il dolore negli occhi degli altri mi fa girare lo stomaco, Quest’anno ho imparato che l’amore finisce e che non riesco a sentirmi dire ‘non ti amo più’ che vedere l’indifferenza negli occhi di chi amo mi accoltella al cuore molto più che con un coltello vero, ma, sai, quest’anno ho imparato che l’amore a volte finisce e tutto quello che puoi fare è accettarlo e ingoiare il dolore ed è così che ho imparato a lasciare andare. Quest’anno ho dato duemila baci, ho visto i miei amici felici ho urlato come mi sentivo addosso a qualcuno solo tre volte, ma è stato forte ho mangiato cinquanta panini del mc ho cambiato due paia di cuffiette, ho visto il mare una marea di volte ho toccato la sua pelle, ho imparato la sua pelle, ho sbagliato perché non credevo più nella potenza dell’amore e poi, inaspettato, l’ho ritrovato sulla pelle e ho passato venticinque notti e mezzo a pensare che ho paura, che sono triste se ripenso a quant’è vero che l’amore poi finisce, anche quando è stato forte e poi è bastata una notte ad ascoltare il suo respiro e allora ho capito che l’amore vale sempre il rischio di soffrire perché vivi per vivere, non vivi per morire e ami per amare, non ami mica per non morire. Quest’anno ho passato almeno trenta notti in bianco, ho visto cinquanta città diverse, ho preso più di cento caffè sempre allo stesso bar di sempre, quest’anno ho avuto dieci amici, gli stessi di sempre e qualcuno mi ha pugnalato alle spalle ma alla fine non fa niente e quest’anno è finito, andato, passato, e contare tutto quello che è stato ma alla fine a che serve? Quello che lasci è sempre lì, e adesso tocca andare avanti insomma, vedi, quello che lasci è importante ma alla fine dei conti non serve mica fare i conti conta ciò che resta e le altre cose

sono solo contorni.



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